Coronavirus: al via l’inaugurazione dell’ospedale alla Fiera di Milano. E in Veneto riaprono cinque ospedali dismessi

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Una grande sfida che si può dichiarare vinta: è stato inaugurato il nuovo ospedale alla Fiera di Milano dedicato esclusivamente ai pazienti del coronavirus. Gli spazi che sarebbero stati dedicati ai congressi e all’arte sono stati usati per la causa più nobile.

“Sarà il simbolo della battaglia vinta contro il coronavirus e il simbolo della ripresa della nostra regione”, dichiara il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, senza dimenticare che siamo comunque ancora all’inizio. “Non abbiamo ancora vinto niente per cui non diffondiamo troppo entusiasmo. La gente deve stare a casa perché solo così potremo vincere”, conclude lanciando di nuovo l’appello ad obbedire alle disposizioni governative.

“Abbiamo fatto in 10 giorni ciò che in maniera ordinaria si fa in qualche anno”. Così esordisce il presidente della Fondazione Fiera Enrico Pazzali alla conferenza stampa, riferendosi all’ospedale realizzato in dieci giorni per l’emergenza Coronavirus.

Anche il Veneto sta facendo la sua parte per quanto riguarda la realizzazione di spazi dedicati all’emergenza. I lavori sono già iniziati per riaprire e poter utilizzare altri spazi – in questo caso non dedicati alle fiere. Si tratta infatti di ben 5 ospedali che risultavano dismessi. In caso di necessità dunque, come riporta il Gazzettino, verranno utilizzati il Guicciardini di Valdobbiadene nel Trevigiano, il vecchio ospedale di Monselice nel Padovano e, nel Veronese, l’Orlandi di Bussolengo, il Chiarenzi di Zevio e l’ex civile di Isola della Scala.

“Stiamo ripulendo e riattivando i vecchi ospedali con l’ottica di avere disponibilità di letti accessori”, spiega il governatore Luca Zaia. E continua, “Un paziente coronavirus in terapia intensiva usufruisce di ossigeno 20-30 volte di più dei pazienti in terapia intensiva ordinaria. E’ dunque impensabile utilizzare vecchie condutture di vecchi ospedali, dismessi da tempo, per i casi più gravi. Quindi stiamo riattivando vecchie strutture per altre attività, perché vogliamo fino in fondo non sospendere le cure”.

Va sottolineato che sono molti i lavori da fare per rendere completamente utilizzabili i vecchi edifici. Si va per esempio dal riallaccio dell’energia elettrica, alla riattivazione degli ascensori. Si devono ripristinare gli impianti termici e gli apparati per i gas medicali. Inoltre devono essere pianificate attività come pulizie, disinfezione, posizionamento di letti e materassi.