100 modi per dire… #stateacasa, e se ve lo diciamo pure in dialetto?

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100 modi per dire
100 modi per dire

A volte il modo migliore per dire una cosa è dirla nel proprio dialetto: è naturale, sbrigativa e poi fa ridere, specie se sei di un’altra provincia. Se poi ci aggiungiamo l’innovazione del secolo per farla viaggiare – ovvero i social – allora è fatta. Già da anni circolano meme personalizzate di ogni regione con i vari modi di dire ‘dialettali’, in qualsiasi ambito. Un fenomeno trasversale che ha fatto divertire tutti. E non solo: ha consentito di conoscerci meglio e di sentirci più vicini nelle nostre ‘formali’ differenze. Ora il messaggio più importante si appresta a venire tradotto in tutti i modi possibili ed è già virale.

#stateacasa sta viaggiando in tutti i social, i ragazzi e le ragazze sentono crescere in loro il senso civico e sentono il bisogno di mandare il messaggio ai loro coetanei. Ci pensa la pagina facebook Spoken Veneto a fare la preziosa raccomandazione. Sulla loro pagina sono apparsi dei meme inequivocabili: Sararse su, Me racomando e Fa Puito. Ovvero: Chiuditi in casa, Mi Raccomando e Fai Bene. Anche in Friuli Venezia Giulia Spoken Carnia vuole dire la sua a suo modo: Sta sul To. Ovvero, Stai da te. Le vignette – davvero – simpatiche, sono tutte accompagnate da una traduzione anche in lingua inglese. Sono state realizzate con un design da ‘Enciclopedia Treccani’, per dare un’aria seria alla questione, ma la risata è dietro l’angolo. Anche Mantova, nel suo piccolo invita a Sta a ca toa.

Anche su Instagram si sono dati da fare: su riminiSays appare mè a stag ma chèsa. Fa ballaa l’oeucc, me racomandi, direbbero i milanesi: state attenti! Ed il messaggio si diffonde anche in Lazio, Sicilia e Sardegna. E rispettivamente suonano più o meno così: Ve ne dovete da stà a casa, a Roma; Aviti a Stari Dintra, in Sicilia; Abarra in domu, in Sardegna. I giovani vogliono sfruttare i social per qualcosa di utile, scrivono sui post accompagnati dalle meme. Continuavano a vedere che non tutti si attenevano alle regole ed si sono inventati questa iniziativa, che speriamo coinvolga più pagine di più territori possibili. #tuttoandràbene è la speranza.