Robert Redford è morto a 89 anni nella sua casa di Provo, nello Utah: una leggenda del cinema di Hollywood. L’attore e regista premio Oscar si è spento nel sonno. L’ultima volta a Venezia, nel 2017, aveva vinto il Leone d’Oro alla Carriera con un altra leggenda del cinema: Jane Fonda.
Redford, divo affascinante e carismatico, ha saputo trasformarsi da icona del grande schermo a regista di enorme successo. Con film indimenticabili come Come eravamo, Tutti gli uomini del presidente, Tre giorni del Condor e soprattutto La Stangata (sette Oscar), ha contribuito a raccontare e interpretare l’America, affrontando temi complessi come corruzione politica, lutto e memoria storica.
Dal successo come attore all’Oscar da regista
Dopo i primi ruoli televisivi negli anni ’50 e l’esordio sul grande schermo con Caccia di guerra, Redford conquista Hollywood con western e thriller diventati cult, spesso diretti da Sydney Pollack e George Roy Hill. In coppia con Paul Newman diventa protagonista di pellicole entrate nella storia, come Butch Cassidy e La Stangata.
All’inizio degli anni ’80 Redford passa dietro la macchina da presa: con Gente Comune (1980) vince l’Oscar come miglior regista e porta a casa anche la statuetta per miglior film. Seguono successi come Milagro, In mezzo scorre il fiume con Brad Pitt, Quiz Show e L’uomo che sussurrava ai cavalli.
Sundance e cinema indipendente
Oltre alla carriera artistica, Robert Redford è stato il fondatore e l’anima del Sundance Institute (1981), organizzazione no profit dedicata alla scoperta di nuovi talenti, e del Sundance Film Festival, oggi la vetrina più importante al mondo per il cinema indipendente. Nel 2002 ha ricevuto anche l’Oscar onorario, riconoscimento alla sua carriera e al suo impegno nella promozione di un cinema libero e lontano dalle logiche commerciali di Hollywood.
L’impegno civile e ambientale
Idolo romantico e antidivo per eccellenza, Redford ha sempre portato avanti battaglie politiche e ambientali, schierandosi in difesa della natura e contro la banalizzazione del cinema. In un’intervista aveva dichiarato: “Ogni generazione ha la possibilità di diventare guida del proprio tempo. Dovremmo lasciare in eredità qualcosa di buono, non un mondo che sta marcendo”.
Una vita segnata da fascino e talento
Nato a Santa Monica nel 1936, di origini irlandesi, Redford ha perso la madre a soli 18 anni. Dopo un periodo in Europa come artista, rientra negli Stati Uniti e inizia una carriera che lo renderà un’icona mondiale. Con i suoi capelli biondi e lo sguardo intenso, ha incarnato l’eroe positivo, il romantico Hubbell di Come eravamo accanto a Barbra Streisand o il misterioso Jay Gatsby nel film del 1974.
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