Addio a Papa Francesco

21 Aprile 2025 10:13
Addio a Papa Francesco
Addio a Papa Francesco

Si è spento il 21 Aprile alle 7.35 a Roma Papa Francesco. Aveva 88 anni. La notizia data poco dopo del 10.00 di Pasquetta dalle agenzie di stampa da un comunicato ufficiale della Sala Stampa Vaticana. Un ictus cerebrale, coma e collasso cardiocircolatorio la causa ufficiale del decesso a firma del Direttore della Direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano Prof. Andrea Arcangeli. Come se il Santo Padre – qui sopra nell’immagine creata con AI – avesse voluto terminare le sue incombenze legate alla morte e resurrezione di Cristo e poi congedarsi dal mondo. Alle 20.00 con il rito della Constatazione si è entrati ufficialmente nella Sede Vacante. Nel 2024 era stato il primo Papa a vistare una edizione della Biennale di Venezia. Ora il Conclave dovrà nominare il nuovo Papa.

Qui sotto le news in tempo reale.

il Papa a Venezia nel 2024 incontra gli artisti (foto Sala Stampa Vaticana vatican.va)
  • Secondo quanto previsto nell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis (nn. 21-40) a seguito della comunicazione dell’avvenuto decesso del Romano Pontefice Francesco Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Kevin Joseph Farrell, Camerlengo di Santa Romana Chiesa, presiede il rito della constatazione della morte e della deposizione della salma nella bara. Si entra così ufficialmente nella cosiddetta Sede Vacante.
  • Hanno preso parte al rito l’Eminentissimo Decano del Collegio Cardinalizio, i familiari del Romano Pontefice, il Direttore e il Vice Direttore della Direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano, che si troveranno per le ore 19.45 nella Cappella della Domus Sanctæ Marthæ. Gli Ecclesiastici indosseranno l’abito corale loro proprio.
  • Papa Francesco desiderava un rito funebre sobrio che potrebbe tenersi già sabato. Così niente esposizione su un catafalco; sepolcro a portata di tutti nella basilica di Santa Maria Maggiore anziché in San Pietro e niente tripla bara in cipresso, piombo e quercia. Tra le altre innovazioni la constatazione del decesso nella cappella e non nella sua stanza a Santa Marta. I dettagli erano tutti riportati nel suo testamento.
  • L’annucio del Camerlengo card. Kevin Farrell “il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino”.
  • La traslazione della salma del Santo Padre nella Basilica Vaticana per l’omaggio di tutti i fedeli potrebbe avvenire mercoledì mattina, 23 aprile 2025, secondo le modalità che verranno stabilite e comunicate domani, a seguito della prima Congregazione dei Cardinali.
  • Piazza San Pietro già dalle prime ore della diffusione della notizia si è affollata di fedeli: alle 19.30 il Rosario tra le due ali del colonnato del Bernini.
  • “Ho appreso con grande dolore personale la notizia della morte di Papa Francesco, avvertendo il grave vuoto che si crea con il venire meno del punto di riferimento che per me ha sempre rappresentato. La morte di Papa Francesco suscita dolore e commozione tra gli italiani e in tutto il mondo. Il suo insegnamento ha richiamato al messaggio evangelico, alla solidarietà tra gli uomini, al dovere di vicinanza ai più deboli, alla cooperazione internazionale, alla pace nell’umanità. La riconoscenza nei suoi confronti va tradotta con la responsabilità di adoperarsi, come lui ha costantemente fatto, per questi obiettivi”. Così il Capo dello Stato, Sergio Mattarella.
  • “Riposa in pace, Papa Francesco! Che Dio lo benedica e benedica tutti coloro che lo hanno amato!”. Così Donald Trump, Presidente degli Stati Uniti su Truth in merito alla morte del Santo Padre.

Il Papa a Venezia

Il Papa era stato a Venezia lo scorso 28 Aprile. Allora scriveva, incontrando gli artisti “Ho molto desiderato venire alla Biennale d’Arte di Venezia per contraccambiare una visita, com’è buona abitudine tra amici. Nel giugno scorso, infatti, ho avuto la gioia di accogliere un folto gruppo di artisti nella Cappella Sistina. Ora sono io a venire “a casa vostra” per incontrarvi personalmente, per sentirmi ancora più vicino a voi e, in questo modo, ringraziarvi di quello che siete e che fate. E nello stesso tempo da qui vorrei mandare a tutti questo messaggio: il mondo ha bisogno di artisti. Lo dimostra la moltitudine di persone di ogni età che frequentano luoghi ed eventi d’arte; mi piace ricordare tra questi le Vatican Chapels, primo Padiglione della Santa Sede realizzato sei anni fa sull’Isola di San Giorgio, in collaborazione con la Fondazione Cini, nell’ambito della Biennale di Architettura”.

Il Presidente, il Direttore Generale, il Direttore Affari Legali e Istituzionali, Risorse Umane e Vicariato, il Consiglio di amministrazione e La Biennale di Venezia tutta esprimono profondo dolore per la scomparsa di Papa Francesco, primo Pontefice nella storia a recarsi in visita a Venezia alla Biennale, e ricordano con enorme commozione quello straordinario gesto di vicinanza del Santo Padre.

Papa Francesco in quell’occasione, quasi un anno fa, il 28 aprile 2024, aveva visitato il Padiglione della Santa Sede alla 60. Esposizione Internazionale d’Arte nel Carcere femminile della Giudecca, promosso dal Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, José Tolentino de Mendonça, e intitolato Con i miei occhi, incontrando la popolazione carceraria e la Comunità Ecclesiale del Patriarcato di Venezia.

La 60. edizione della Biennale Arte, intitolata Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere e curata da Adriano Pedrosa, aveva al centro espressioni artistiche che coinvolgevano i diritti umani, gli ultimi, i mondi marginalizzati, riflettendo così sulla costruzione di una cultura dell’incontro, che rispettosamente è stata considerata vicina alla sensibilità di Papa Francesco.

Il Bollettino della Sala Stampa Vaticana che da la notizia al mondo

Da quel Buonasera del 2013 a oggi

Era arrivato dodici anni fa, il 13 marzo del 2013, e il mondo lo ha conosciuto per quel semplice “buonasera”, annota l’Ansa. Era il suo primo saluto rivolto al mondo intero e già quella semplicità disarmante preannunciava una ventata di nuovo, rivoluzionaria. Jorge Mario Bergoglio ha preso in mano la Chiesa da quello stesso giorno e l’ha condotta per sentieri coraggiosi, aprendo le porte a “tutti, tutti, tutti”, e non preoccupandosi di quell’ala dei cattolici che sono sempre restii alle novità. Lo ha fatto dopo lo choc delle dimissioni di Benedetto XVI ma lui ha saputo voltare pagina in un modo che era difficile anche da immaginare.

Era nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, figlio di migranti piemontesi: suo padre Mario era ragioniere, impiegato nelle ferrovie, mentre sua madre, Regina Sivori, si occupava della casa e dell’educazione dei cinque figli. Diplomatosi come tecnico chimico, sceglie poi la strada del sacerdozio entrando nel seminario; nel 1958 passa al noviziato della Compagnia di Gesù. Da qui una lunga vita al servizio della Chiesa fino a diventare cardinale arcivescovo della sua Baires e dal 2013 il 266esimo Pontefice della Chiesa cattolica.

L’apertura ai divorziati, agli omosessuali, la valorizzazione delle donne fino a dare loro il posto che da secoli era riservato solo ai cardinali. E poi quella Chiesa “in uscita”, verso i più fragili, dai migranti, la sua prima preoccupazione, ai poveri. E’ pensando proprio ai poveri che sceglie un nome che mai nessun Pontefice della storia aveva osato scegliere: Francesco, come il poverello d’Assisi, anche lui un rivoluzionario dei suoi tempi.

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