Psicologia, coronavirus e fase 2: cinque mosse per affrontare il momento

4 Maggio 2020 10:13

Oggi nella rubrica settimanale di psicologia Come Stai vi parliamo di coronavirus e della fase 2: ecco come affrontare un nuovo cambio di abitudini in 5 mosse.

La settimana prossima invece di cosa parliamo? Avete delle domande per la rubrica “Come stai?”.
Scrivete alla nostra psicologa gaia.paiar@gmail.com il vostro quesito.

Domanda di C.M. inviata via mail.

“Ho passato tutta la prima fase a casa con moglie e figli e adesso con la fase 2 ricomincio a lavorare per mezza giornata. Mi sento preoccupato verso questa nuova fase e questo nuovo cambio di abitudini. Come affrontare al meglio la fase 2?”

Caro lettore,
oggi ci prepariamo ad affrontare un nuovo cambio di abitudini, magari parziale, ma pur sempre importante. È necessario considerare che viviamo ancora in una situazione di incertezza e non avere una prospettiva futura chiara ci rende molto più difficile poter fare quei progetti su cui si basa gran parte della nostra vita.

Mi riferisco alle cose più importanti che riguardano la paura del futuro come la preoccupazione per il lavoro, ma mi riferisco anche alle progettazioni di tutti i giorni, certo più futili, ma che costituiscono quegli obiettivi che danno senso alle nostre azioni come può essere l’organizzazione di una vacanza o di un pranzo fuori. Il senso di smarrimento, seppur diverso per importanza, è comunque sentito.

Ecco i 5 punti da tenere ben presenti per affrontare questo periodo al meglio.

1.    Ricordarsi che l’emergenza non è finita e che è bene usare cautela. Se abbiamo bambini sarà bene parlare con loro e spiegare la situazione. Sicuramente l’avrete già fatto all’inizio del lockdown, ma in molti non hanno più aggiornato i bambini che si trovano spesso ad avere delle informazioni del primo periodo che entrano in conflitto con il comportamento degli adulti di oggi. Esempio pratico, ‘se non si può uscire perché mi hanno detto che c’è un mostriciattolo (virus, malattia, polmonite…) perché mamma e papà adesso escono? Non era pericoloso?’.

Il bambino non riesce ad accettare che mamma e papà possano essere in pericolo perché ciò significa che potrebbero non tornare più e lui potrebbe trovarsi da solo. Ci sono delle differenze in base alle età, ma sostanzialmente il ragionamento è questo. Quindi è bene far loro un discorso rassicurante che faccia capire che chi esce di casa lo fa in sicurezza in una situazione migliorata, ma ancora delicata. Per questo ci si mette la mascherina ad esempio.

2.    Ascoltate le notizie, ma senza esagerare. C’è un meccanismo che ci fa seguire le notizie perché speriamo di avere informazioni che diminuiscano la nostra incertezza del futuro e che ci rassicurino, ma se non è così ne usciremo più demoralizzati. Quindi va bene tenersi aggiornati, ma senza esagerare.

3.    Il rapporto di coppia può aver avuto uno scossone in questo periodo. Non siamo abituati a stare a stretto contatto 24 ore su 24 e questo può aver portato molte coppie sull’orlo di una crisi. Se la seconda fase può allentare la tensione è bene sfruttare questo periodo per capire se la storia è arrivata al capolinea o se i litigi erano dovuti solo alla novità di dover condividere tutti i momenti. Esempio pratico, avete appena litigato per come si spreme il dentifricio, se comprate due tubetti diversi si risolve tutto o c’è dell’altro? Nel secondo caso sempre meglio affrontare le cose.

4.    Molte persone lamentano problemi di insonnia. Iniziate con il regolare gli orari dei pasti e del sonno in modo simile a quelli che avevate in un periodo di vita antecedente. E’ un primo passo che farà migliorare la situazione.

5.    Ascoltate musica. Per tutto il lockdown la musica è stata una costante e non è un caso. Accendete la radio in macchina, ascoltate musica attraverso le app o il computer o mettete su un cd se li avete ancora. L’ossitocina, il cosiddetto ormone dell’amore e della felicità, secondo studi scientifici viene prodotto dal nostro corpo sia quando cantiamo insieme ad altre persone appagando il nostro bisogno di creature sociali di creare legami sia quando ascoltiamo musica. D’altra parte la musica fa parte di noi da quando veniamo al mondo con la nostra prima ninna nanna.

La rubrica Come Stai
Di questi tempi il nostro cervello si affolla di questioni: casa, famiglia, bambini, lavoro,  futuro. Perciò abbiamo pensato di mettere a vostra disposizione la nostra psicologa psicoterapeuta che settimanalmente affronterà temi di interesse comune e risponderà alle vostre domande.

Gaia Paiar vive a Treviso ed è psicologa, psicoterapeuta e psicologa forense.

Parole chiave: fase 2 affrontare coronavirus

 

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Gaia Paiar

Gaia Paiar

Psicologa, psicoterapeuta, giornalista. Nel suo percorso di studi e di lavoro spazia dalla psicologia del benessere, alla psicologia perinatale alla neuropsicologia forense. Su ExtraMag scrive di psicologia e affini.