Adottare una statua del Duomo di Milano? Una buona idea da esportare nei magazzini dei musei

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duomo di milano ph Cains via Pixabay

Adottare una statua del Duomo di Milano. Bella idea, ben raccontata dalla Veneranda Fabbrica – che si occupa della tutela della cattedrale milanese – che sta timidamente partendo. Ad oggi sono solo tre i sostenitori ma siamo certi aumenteranno. Siamo davanti ad un modello di mecenatismo che, se ben comunicato, potrebbe essere applicato in svariate circostanze per ingolosire parecchie aziende. Vediamo come funziona.

Duomo di Milano

Un cantiere sempre aperto

Il Duomo di Milano è un cantiere perenne e le statue che lo compongono necessitano spesso di manutenzioni. Il continuo monitoraggio sullo stato conservativo dell’apparato scultoreo della Cattedrale prevede anche la necessaria sostituzione di tutti quegli elementi che per ragioni conservative e di sicurezza non possono più rimanere in opera sul Monumento, andando così a raccogliersi negli spazi del cosiddetto Cantiere Marmisti (foto qui sotto). Ed è da questi presupposti che la Veneranda Fabbrica del Duomo ha ideato il progetto “Adotta una statua” che si pone in continuità con la campagna di raccolta fondi “Adotta una guglia. Scolpisci il Tuo nome nella storia”.

Cantiere Marmisti Milano

Mecenati

Chi decide di sostenere il restauro, che di norma non è mai particolarmente invasivo, ha la possibilità di esporre l’opera presso la sede aziendale o in luoghi diversi dal Duomo. Al termine delle operazioni quindi le statue potranno essere oggetto di un accordo di prestito tra la Veneranda Fabbrica e il Donatore, con la possibilità di movimentare l’opera.

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Un’ idea da esportare

Moltissime sono le opere ed i manufatti raccolti nei magazzini (come quello qui sopra) dei musei di tutta Italia bisognosi di restauri piccoli e grandi. Un progetto di questo tipo che consenta poi un accordo blindato di prestito, tra Donatore ed ente – che quindi garantisca la tutela, la collocazione e la proprietà originaria dell’opera – permetterebbe il recupero e l’esposizione di numerose bellezze artistiche che da anni non godono della ribalta di questo o quel museo. Anzi. Ne nascerebbe un museo diffuso di grande valore ed interesse.