Il progetto #RinascitaGlocal a cura di Michael Brioschi Guinet nasce con lo scopo di connettere professionisti dell’ambito del turismo e degli eventi tra di loro, condividendo le loro idee, opinioni e punti di vista sulla situazione extra ordinaria che il settore si trova a dover affrontare. Per questo 10 professionisti si alterneranno in video interviste dedicate per dire la loro sulla situazione attuale e sui possibili scenari del settore al momento della ripresa.
L’ospite di oggi nel progetto Rinascita Glocal è Alberto Lavorgna, Direttore dell’hotel President di Lignano Sabbiadoro, Food & Beverage Manager, Formatore e fondatore dei progetti Hotel&CO e Ospitality Academy. In questa intervista cercheremo di capire quali potrebbero essere gli scenari per la ripartenza nel settore del turismo, post Corona Virus.
Quali saranno gli scenari del turismo post emergenza Covid-19?
Ogni emergenza porta con sé degli aspetti bui e di luce. Se proviamo a focalizzarci con sugli aspetti positivi, come ogni crisi nel settore del turismo, anche quella del Corona Virus determinerà un reset generale. Questo porterà ad una pulizia naturale dei professionisti e di chi sa lavorare. Chiunque vorrà approcciarsi al mondo del turismo sarà come uno startupper, dovrebbe iniziare da 0 a crearsi il suo segmento che vuole colpire, rimettersi sul mercato e ridefinire tutto. Personalmente non credo che avrò lo stesso cliente e lo stesso potere d’acquisto di prima. Ci sarà sicuramente una partenza molto difficile con un’occupazione ed un ricavo molto più basso che in precedenza, ma l’Italia e i suoi professionisti, riusciranno a fare insieme un buon lavoro.
E’ necessario un rilancio dell’immagine turistica Italiana?
A livello di comunicazione, credo che non sia necessario un rilancio dell’Italia. Dobbiamo solo aspettare, perché l’Italia non ha perso niente, deve semplicemente prepararsi a ripartire e quando questo avverrà dovremo essere pronti. Quindi anche in questo caso il consiglio è quello di cercare di perfezionare molti di quegli aspetti che non avevamo avuto tempo di curarci.
Infine, non condivido una comunicazione troppo aggressiva nei confronti della sicurezza verso l’ospite. Va benissimo far passare il messaggio della messa in sicurezza della propria struttura, ma attenzione a non cadere nel tranello “vieni qui, sei al sicuro è tutto pulito!” perché poi in automatico si innesca la domanda “ma allora prima era tutto sporco?”
In che modo gli eventi possono aiutare una destinazione nel potenziare la propria immagine turistica?
Per quanto riguarda gli eventi, una soluzione per poter ripartire e dare ancora più valore sia all’evento che al territorio, potrebbe essere potenziare e sviluppare il famoso concetto di “Bleisure” che ha ancora tanto da esprimere. Ad oggi chi si muove per un evento lo fa ancora solo per quell’evento specifico dopodiché scappa via. Utilizziamo anche il terzo giorno.
L’evento però non deve essere visto come una sorta di “2 giorni di fiera + terzo giorno a mangiare e bere fuori salone”. Produciamo e leghiamoci dei pacchetti specifici, ricchi di valore che portino il turista a scoprire anche il contesto in cui è inserito l’evento, di modo, l’evento stessa riesca a valorizzare il territorio che sia un città d’arte ma anche i dintorni: campagna, mare, lago, montagne di certo le bellezze all’Italia non mancano.
In che modo la tecnologia influenzerà gli eventi in futuro?
Parlando sempre di aspetti positivi di questa emergenza, c’è da dire che “grazie al Covid-19” moltissimi hanno scoperto obbligatoriamente la tecnologia, si sono dovuti adattare a fare attività ed eventi on line. Possiamo dire che qualcuno ha scoperto quello che non voleva scoprire prima, perché prima non rappresentava una vera necessità mentre ora è diventato quasi “obbligatorio” I nuovi eventi dovranno avere una natura anche tecnologica, non possiamo pensare di tornare ad approcciarci come prima.
Parliamo di tecnologia, ma dobbiamo ricordarci che molte zone di Italia, la rete ancora non c’è. Se vogliamo fare un bel lavoro a livello nazionale, moltissime zone di Italia devono essere aiutate con investimenti anche sul piano tecnologico, non possiamo permetterci di avere due Italie.
Spero sia la volta buon per fare rete. Class Action, non a livello regionale, come tipico italiano, ma con dei rappresentati regionali che si coordinino e si muovano a livello nazionale.
Infine, speriamo che gli hashtag visti in questo periodo non rimangano solo degli hashtag ma seguano anche delle azioni.

Michael Brioschi Guinet
Michael, classe 1989, per metà francese per metà toscano, (ecco il perché di due cognomi), poliglotta e una vita con la valigia in mano.
Nel 2020 è ideatore del nuovo concept Glocal Experience, dove aiuta strutture turistiche, attività commerciali e realtà locali ad aumentare le presenze, fidelizzare la clientela e scoprire nuove potenziali nicchie di mercato attraverso la creazione di eventi esperienziali unici indimenticabili e “out of the box” che contribuiscono a dare valore al territorio.
Dal 2018 è attivo come freelancer con il concept “Let it Happen” nella realizzazione di eventi di diversa natura da feste a tema, matrimoni fino a open day e festival a tema. Questo dopo una continua crescita di oltre 15 anni nel mondo del turismo e dell’animazione dove si inserisce fin da ragazzo. La sua passione per i viaggi lo ha portato a lavorare in mete molto ambite come Taormina, St. Moritz e le Maldive, dove grazie anche alla sua passione per l’organizzazione del lavoro, arriva a ricoprire ruoli manageriali, per poi approdare nella litorale Veneto, collaborando con strutture 5 stelle, coordinando e gestendo team di lavoro di oltre 40 persone e divenendo direttore artistico delle strutture e della regia degli eventi.
Grande appassionato di musica, in particolar modo quella pop e commerciale dagli anni 2000 ad oggi, spettacolo, cucina, ed ovviamente viaggi.
Citazioni preferite: nessun cuore ha mai provato dolore quando ha inseguito i propri sogni (P. Coelho)
Per maggiori info, scrivi a Michael: info@letithappenevents.com