La fragilità della Basilica di San Marco difesa dal vetro. Il progetto in fase di studio

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Basilica di San Marco Acqua Alta
Basilica di San Marco

Abbiamo visto come la fragilità della Basilica di San Marco a Venezia, sia stata messa alla prova molte volte. L’ultima il 12 novembre scorso, in occasione di quell’evento straordinario che contò 187 cm di acqua alta a Venezia. Il secondo picco più alto della storia.

Per questo motivo è stata pensata una soluzione che potesse proteggere la Basilica.  Si tratta di lastre di vetro fisse, di altezza un metro e 20 centimetri, posizionate in modo da circondare la facciata della Basilica di San Marco. E’ il progetto che la Provveditoria di San Marco aveva sottoposto all’approvazione della Soprintendenza ai Beni culturali e al Provveditorato alle opere pubbliche.

A fianco a loro, anche i tecnici della stazione sperimentale del vetro, la Spevetro. Va sottolineato che la soluzione sarebbe “temporanea” e removibile. Giusto il tempo di mettere a punto il Mose e il progetto di mettere all’asciutto Piazza San Marco. “Si tratterebbe”, ha detto il procuratore Pierpaolo Campostrini a Repubblica, “di sostituire i parapetti in ferro che già esistono per tenere lontani i visitatori dalle mura esterne”. Ora il tutto è oggetto di revisione da parte dello studio milanese di Stefano Boeri.

Quella notte la Basilica di San Marco fu minata anche nella parte posteriore, con l’acqua entrata dal Rio della Canonica fin dentro la cripta. Lì è dove riposano i Patriarchi. Il sindaco stesso, in quell’occasione ha visitato il luogo, accompagnato dal Patriarca Moraglia per portare il suo sostegno. Lì ha trovò una situazione critica, simile a quella del 4 novembre 1966, con il picco di 194 centimetri. Il più alto mai visto.

Di questo è preoccupato l’ex rettore dell’Iuav e procuratore di San Marco Amerigo Restucci che chiede che il progetto venga esteso anche in quella zona. “Parliamo del monumento più importante del mondo”, ribadisce Restucci a La Nuova Venezia, “dove straordinaria è la sedimentazione di stili architettonici che è durata per secoli. La prima Basilica, poi il porticato con le colonne una diversa dall’altra, i mosaici e i pavimenti, i bizantini, e il bottino della crociata del 1204. Un’identità che nasce dall’Oriente è che ha importanza enorme”.

Acqua Alta nella Cripta. Foto New York Times
Acqua Alta nella Cripta. Foto New York Times

La storia della cripta della Basilica inizia nel 1063. Il Doge Domenico Contarini commissionò la costruzione di una nuova basilica per conservare le spoglie dell’Evangelista Marco. Vi furono inondazioni importanti anche nel 1563 e venne alzato il pavimento, ma non fu abbastanza. Tanto che per alcuni secoli la cripta fu chiusa e sigillata. Ma un luogo così importante, custode delle spoglie del Santo Marco, doveva ritornare ad avere la gloria che meritava.