con un testo di Ilaria Capua*
La storia si ripete anche con i virus. Dalla Sars a Ebola, all’influenza suina. L’emergenza da Covid-19 affonda le radici in fenomeni biologici e protende i rami verso il suo impatto sanitario, sociale ed economico.
Interrompiamo un attimo… Cosa sta succedendo? In tanta confusione mediatica. In un eccesso di informazione senza ordine serve scegliere dei punti di riferimento. In questo senso non ho mai sentito cosi tanto centrale il ruolo dei giornali di carta rispetto ai siti. Perchè? Perchè il giornale ha una sua stesura logica nelle pagine, ad une certa ora bisogna chiudere e quindi si da uno stop al flusso delle notizie.
In questo parnorama confuso qualche anno fa Ilaria Capaua, scienziata, virologa di assoluto valore, ebbe l’idea di scendere in campo. I pochi mesi fece i conti con gli assurdi meccanismi della politica. Si prese qualche ‘pizza’ in faccia da qulche collega giornalista e da qualche collega politico di professione. Poi la faccenda del traffico di virus. Assolta perché il fatto non sussiste.
Imparò in fretta e prima che fosse troppo tardi lasciò l’incarico capendo che a volte certe persone sono peggio dei virus che studia da anni. Promemoria, sempre del Corriere, su chi è Ilaria Capua: la prima ad avere isolato il virus H5N1 (la «nasty beast», cioè la brutta bestia, dell’influenza aviaria umana), la prima a dire no alle offerte milionarie delle case farmaceutiche per mettere (gratis!) la sua scoperta a disposizione su «GenBank» di tutti gli scienziati del mondo tra lo stupore ammirato di colleghi e giornalisti scientifici, la prima donna e primo ricercatore sotto i sessant’anni a vincere il «Penn Vet World Leadership Award» cioè il riconoscimento più importante del pianeta per le discipline veterinarie.
Ora lavora in Florida, il suo percorso politico è archiviato come esperienza (fra tante) ma questo viaggio le ha consentito di imparare a parlare cosi come la stampa richiede e necessita. Concetti complessi semificati, messaggi immediati non intepretabili. Insomma una scienziata capace di parlare alla gente.
E così il Corriere della Sera pubbblica un interessante pezzo a firma della virologa sul Covid 19. Vale la pena dargli una letta: fa il punto della situazione, conferma cose che di sicuro ci sono balenate nella testa, ci traccia un orizzonte del Coronavirus senza fare terrorismo. Ve ne riportiamo l’incipit e successivamente il link.
Come il morbillo. Anche quel virus arrivò dagli animali, ma questa volta Covid-19 ci ha messo poco a diventare pandemico
di Ilaria Capua*
La storia si ripete, anche con i virus. Dalla Sars a Ebola, all’influenza suina. L’emergenza da Covid-19 affonda le radici in fenomeni biologici e protende i rami verso il suo impatto sanitario, sociale ed economico. È un evento che ci scuoterà. In un pianeta globalizzato, interconnesso ed interdipendente, è chiaro che i fenomeni epidemici possono sfuggire di mano. Abbiamo già avuto delle avvisaglie, dalla Sars ad Ebola fino alla pandemia influenzale del 2009 H1N1 «suina», quest’ultima forse la più vicina a quello che stiamo osservando oggi. Il precedente più interessante ed emblematico riguarda il virus del morbillo, che deriva dal virus della peste bovina, il quale si è avvicinato all’uomo quando Homo sapiens ha addomesticato il bovino.
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*via Corriere della Sera