LE SACRE DU PRINTEMPS. L’eterno ritorno del Sacre stravinskiano nella lettura del francese Xavier Le Roy

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Dal radicalismo di Xavier Le Roy che rivoluziona un canone della danza novecentesca, “Le Sacre du printemps”, in scena alle Tese dei Soppalchi (29 giugno ore 21.30), al debutto dei danzatori di Biennale College al Teatro Piccolo Arsenale (ore 18.00), giovanissimi interpreti di estratti da “Les 24 préludes” de Chopin di Marie Chouinard e di “Like a trail through a forest which becomes more and more faint…” di Daina Ashbee, ventottenne coreografa canadese in forte ascesa.
E ancora: due i film proiettati al Giardino della Marceglia per il ciclo ideato da Marie Chouinard con il capolavoro di Jacques Tati, “Playtime”, e “An evening of Dance Construction” di Simone Forti (rispettivamente alle 16.00 e alle 18.30).
Il Sacre firmato da Xavier Le Roy è uno spettacolo emblematico di un’area di ricerca importante della danza europea che promuove l’azzeramento dei codici e il ritorno al grado zero della performance.
Nella versione originale del 2007, Le Roy, senza conoscere la musica, studia i movimenti del direttore d’orchestra sulla celebre partitura di Stravinskij come se fossero una coreografia e nella performance solistica che ne nasce non sono più i gesti del direttore d’orchestra che inducono gli orchestrali a suonare ma è la musica stessa a produrre i movimenti. – Quando si suona e quando si viene suonati da questa musica incredibilmente dinamica? – si chiede Le Roy.
Nella nuova versione del Sacre nata per la Biennale, Le Roy estende l’originario assolo a tre interpreti femminili (Salka Ardal Rosengren, Eleanor Bauer, Scarlet Yu), affrontando i problemi della trasmissione, dell’interpretazione e della trasposizione di un lavoro preesistente. Il
fatto di spartire il ruolo del direttore fra tre performer moltiplica le prospettive creando nuove dinamiche, soprattutto in relazione agli spettatori che sono il vero centro del lavoro. È proprio a partire dal Sacre che diventa centrale nel lavoro di Le Roy l’esplorazione di tutti i diversi tipi di relazione che si creano tra spettatore e performer.